“Una mela al giorno toglie il medico di torno”: sono tantissimi i detti e i riferimenti che chiamano in causa questo frutto, presente sulle nostre tavole in momenti diversi, dalla colazione al dolce, e in numerose varietà, dalla mele Inored Story, tipiche del Trentino e apprezzate per la loro dolcezza, peculiarità che le rende ideali, per esempio, per ricaricare il fisico con uno spuntino sano dopo lo sport, fino alle altrettanto celebri renette.
La mela, caratterizzata da numerosi benefici, tra i quali è possibile comprendere la ricchezza in fibre, nutrienti fondamentali per l’efficienza dell’intestino, è protagonista di una filiera che, nel momento in cui si prova quella meravigliosa curiosità verso quello che mettiamo in tavola, sentimento fondamentale per mangiare sano e sostenibile, è interessante conoscere.
Scopriamone gli step nelle prossime righe!
Quando si raccolgono le mele e cosa succede dopo?
La raccolta delle mele va avanti da agosto a ottobre. Il decimo mese dell’anno è quasi sempre il preferito da chi coltiva questo fantastico frutto.
Il contadino che procede alla raccolta trasferisce le mele in contenitori ad hoc, conosciuti tecnicamente come bin, e caratterizzati da una capacità di poco superiore ai 600 litri.
Dopo questo step, si può portare il raccolto a cooperative, a loro volta in contatto con aziende che si occupano della lavorazione del prodotto e della successiva distribuzione ai supermercati.
In alternativa, si può procedere alla vendita diretta al consumatore o a piccoli rivenditori con negozi fisici o online.
Curiosità sulla raccolta
Torniamo a parlare della raccolta in quanto si tratta di uno step di massima importanza per la filiera delle mele. Non tutti sanno come avviene. Una curiosità interessante da sapere riguarda il fatto che, nella maggior parte dei casi, la giornata del contadino che lavora con le mele inizia molto più tardi rispetto a quella di altri coltivatori diretti.
Tutto parte, infatti, attorno alle 8 del mattino. Prima di quell’ora, la temperatura nel meleto è davvero molto fredda.
Nel momento in cui si entra nel vivo della raccolta, è opportuno fare attenzione affinché la mela venga tolta dalla pianta con il picciolo.
Per ottenere questo risultato, si può fare riferimento a una tecnica efficace e altrettanto semplice: basta prendere la mela, afferrarla e procedere con la rotazione del polso verso l’alto.
Le mele raccolte mentre ci si trova tra i filari del meleto vengono, nell’immediato, trasferite in ceste caratterizzate da un fondo realizzato in stoffa.
In questo modo, si prevengono danni ai frutti in vista del successivo spostamento nel cassone.
Per amor di precisione, è il caso di ricordare che, prima del passaggio nel cassone, c’è un altro step. Il coltivatore, infatti, adagia le mele che ha raccolto sulla superficie di un telo posizionato sopra il cassone stesso.
Questo passaggio intermedio è dedicato alla selezione dei frutti di prima scelta, che vengono separati da quelli che, invece, presentano delle ammaccature.
Al giorno d’oggi, questi ultimi non vengono buttati. Esistono infatti diverse aziende che mettono in vendita, a prezzi ribassati, frutti caratterizzati da dei difetti estetici, ma comunque di ottima qualità.
Nelle aziende che utilizzano tecnologie più moderne, nella fase di raccolta si utilizza il cosiddetto carro. Grazie ad esso, è possibile bypassare il passaggio dalla cesta al telo. Il raccoglitore, che si muove tra i filari rimanendo in piedi sul carro, posiziona le mele su un nastro trasportatore ad hoc che le porta nell’area dove avviene la selezione.
Conservazione
In attesa della vendita o del trasporto in cooperativa, le mele devono essere conservate in un luogo fresco, buio e possibilmente umido.
Diverse realtà, negli ultimi anni all’insegna dell’incremento della produzione, hanno adottato un approccio pionieristico, scegliendo di stoccare le mele in vere e proprie miniere, contesti con una temperatura sufficientemente bassa da garantire l’integrità del frutto.