Lo smaltimento dei calcinacci, cioè lo scarto delle lavorazioni edili, è regolamentato dalle norme che contemplano lo smaltimento dei rifiuti speciali. Sebbene alcuni incauti cittadini utilizzano i marciapiedi, gli angoli delle strade ed anche i bordi delle strade periferiche come vere e proprie discariche, le sanzioni previste per chi viene sorpreso nell’atto di questa pratica, incivile e sconsiderata, possono essere economicamente molto onerose ed anche penalmente rilevanti. Solo le aziende autorizzate ed iscritte all’Albo dei Gestori Ambientali possono occuparsi della raccolta e dello smaltimento dei calcinacci.
La normativa che regolamenta lo smaltimento dei calcinacci, ma anche di tutti gli altri rifiuti edili, è il Decreto legislativo del 3 Aprile 2006, 2 numero 152. A questa si devono attenere sia i cittadini che le aziende che hanno necessità di smaltire i loro rifiuti. la stessa norma definisce proprio i calcinacci dei materiali inerti classificandoli come rifiuti speciali. Per questo il loro conferimento presso speciali discariche comunali deve essere adibite esclusivamente ad aziende specializzate del settore. In realtà alcuni comuni prevedono che il singolo cittadino possa conferire questi rifiuti presso le isole ecologiche di pertinenza, purché il loro peso non sia superiore ai 30 chili. Ancora il Decreto prevede che i calcinacci, ed anche gli altri rifiuti edili, anziché essere smaltiti, possano essere affidati a speciali aziende che si occupano di trasformazione, permettendo così il riciclo dei suddetti materiali. Purtroppo non tutti i comuni hanno a disposizione delle aree per la raccolta dei rifiuti speciali ovvero non risiedono al loro interno aziende che si occupino della trasformazione degli stessi. Questo fa si che i costi per il trasporto e lo smaltimento dei calcinacci, anche se di modeste quantità, a volte si rivelano particolarmente onerosi soprattutto per il privato cittadino. da qui, ma non è una giustificazione, l’origine della brutta abitudine di alcuni cittadini di conferire i calcinacci agli angoli delle strade o peggio dentro i cassonetti per la raccolta dell’umido. Basterebbe però informarsi anche attraverso l’uso del web per scoprire che il costo offerto da alcune aziende specializzate è spesso molto inferiore all’importo della multa prevista per chi viene sorpreso a scaricare calcinacci tra i rifiuti comuni o peggio nelle strade urbane.
Per far diminuire il fenomeno delle discariche selvagge di calcinacci e rifiuti edili in generale basterebbe, oltre ad una buona dose di educazione e senso civico, anche una maggiore informazione da parte dei comuni in merito alle modalità di smaltimento ed alle sanzioni economiche e penali previste per chi viene sorpreso in flagranza di reato. In realtà forse la soluzione migliore sarebbe quella di educare i cittadini, ma soprattutto le aziende, alla cultura del riciclo. Questa sarebbe la migliore soluzione per diversi motivi. In primis perché la tendenza mondiale è quella di evitare la produzione di rifiuti, compresi quindi anche i calcinacci e gli scarti edili, consentendo così un risparmio maggiore per tutti, anche dal punto di vista del costo del materiale. I calcinacci, opportunamente trattati, posso essere riprodotti e riutilizzati, contribuendo a mantenere la salute del pianeta in un migliore stato rispetto a quello attuale e risparmiando anche sugli acquisti. Chissà che magari un giorno non si riesca davvero a produrre, non soltanto i calcinacci, tutti i materiali in uso dal riciclo dei nostri scarti urbani ed industriali. Il mondo intero sarebbe certamente grato a tutti e magari chissà se anche la salute dell’uomo non ne possa trarre dei vantaggi. Un’aria più pulita non può fare altro che dare giovamento a noi, ai nostri figli ed a tutte le future generazioni che verranno. Ben vengano allora tutte le iniziative atte a promuovere la cultura dello smaltimento e del riciclo. Le tonnellate di calcinacci abbandonate in strada, oltre ad essere brutte da vedere, fanno male alla nostra salute, al turismo ed all’ambiente. Una città più pulita è anche una città più civile.