Definizione e cause
La malocclusione dentale è un’anomalia dovuta al non allineamento dell’arcata superiore a quella inferiore, le cui cause possono essere di origine genetica o dovute a comportamenti inadeguati che si protraggono nel tempo. I soggetti che possiedono quest’anomalia, solitamente hanno problemi di fonetica e durante la masticazione ed infatti i primi ad accorgersene sono i dentisti a messina dello studio soluzione sorriso, che riescono ad aiutare i soggetti che soffrono per questa problematica. Oltre ad essere disarmonica, l’arcata dentale malocclusa può portare a danni anatomici seri, tra cui: mal di schiena, acufene, cervicalgia e altre patologie. Come già affermato in precedenza, la malocclusione può avere un carattere ereditario, e quindi il problema viene trasmesso per via genetica, oppure dipendere da comportamenti sbagliati che si protraggono nel tempo. In linea generale, la malocclusione è provocata da: perdita di uno o più denti, un’errata otturazione o impianto dentale, serrare i denti di frequente, succhiarsi il pollice con una certa frequenza, frattura avuta durante l’età infantile, artrite reumatoide e cancro della mandibola e della bocca.
Segni e sintomi della malocclusione
I primi segni causati dalla malocclusione dentale e i sintomi correlati non sempre si manifestato nello stesso modo. In presenza di questa anomalia le arcate dentali possono essere caratterizzate da: un sovraffollamento di denti, una notevole differenza tra arcata superiore e inferiore, una mascella con dimensioni superiori o inferiori rispetto alla forma dentale, o la mandibola che sporge rispetto alla mascella (morso inverso). Per quanto riguarda i sintomi provocati dalla malocclusione dentale, sono differenti da soggetto a soggetto e possono causare problemi mandibolari ed extramandibolari. Secondo la gravità si possono notare i seguenti sintomi: errato allineamento del viso, difficoltà a masticare, si tende a respirare con la bocca aperta, può aumentare il rischio di parodontopatie, alterazioni temporo-mandibolari e carie, vertigini, otalgie, acufeni, reflusso gastro-esofageo, problemi di linguaggio, mal di schiena, rinosinusite, bronchite cronica, tosse e asma.
Diagnosi e cura
Come già affermato in precedenza, esistono svariate tipologie di malocclusioni dentali dove alcune sono molto evidenti e altre vengono diagnosticate durante le visite odontoiatriche. Il professionista effettua un controllo della mandibola tirandola verso l’esterno, chiedendo al paziente di mordere e chiudere la bocca per controllare che la situazione sia nella norma. Nel caso in cui ci siano dei problemi, l’odontoiatra richiede una radiografia dell’arcata dentale, della faccia e della testa, in modo tale da analizzare quanto sia grave l’anomalia. Nonostante questi test, solitamente basta prendere un’impronta dentale per osservare il livello di malocclusione che affligge il paziente. La cura delle malocclusioni dentali si suddivide in due tipologie:la cura delle anomalie moderate e medie e quelle congenite. Riguardo alla prima tipologia, la correzione avviene: attraverso un mutamento delle abitudini sbagliate, l’uso di apparecchi atti a correggere la masticazione, eliminare l’atto del succhiarsi il pollice, applicare dei bite per curare il bruxismo, interventi di ortodonzia ed estrazione dentaria. Le malocclusioni dentali, invece, di origine congenita devono essere curate mediante intervento chirurgico.