Spesso, durante il ricevimento che segue la cerimonia del matrimonio, vengono tenuti da alcuni fra i partecipanti all’evento dei discorsi augurali per gli sposi. Fra questi, quelli pronunciati dai genitori e dai testimoni, rappresentano sicuramente momenti da ricordare. Alcune frasi genereranno forti emozioni e si imprimeranno nella memoria di sposi e invitati, contribuendo a creare un ricordo forte e suggestivo. Questi momenti costituiscono una ghiotta occasione per il fotografo di creare immagini memorabili, in grado di testimoniare il coinvolgimento e i sentimenti che caratterizzano momenti così intensi. Gestualità ed espressioni del viso, di chi parla e di chi ascolta, permetteranno di scattare fotografie in cui sguardi e sorrisi testimonieranno le emozioni e il coinvolgimento non solo di chi arringa ma anche di coloro che ascoltano.
In simili momenti, il fotografo delle nozze (per esempio guarda la pagina di https://plus.google.com/+GianfrancoValdi_FotografoTorino/) deve riuscire a cogliere ogni sfumatura e ogni tratto distintivo della personalità dei suoi soggetti e del loro coinvolgimento. In molti pensano che per riuscire in questo intento sia sufficiente un’attrezzatura di buon livello, capace di scattare migliaia di fotografie al secondo. Non è così. Ciò che è indispensabile, come in ogni altro frangente dell’attività matrimoniale è la sensibilità. Un vero fotografo non fotografa un accadimento materiale ma crea un’emozione. Essere pronto a scattare, ascoltando il discorso del padre della sposa o quello del testimone dello sposo, avendo cura di avere allo stesso tempo un occhio sull’oratore e uno sugli sposi e, soprattutto, riuscendo ad emozionarsi con loro, permetterà di creare la fotografia magica, quella capace di custodire l’essenza del momento.
Il fotografo deve essere sempre attento e presente, cogliendo l’attimo, senza interferire con esso. Spesso, la sola presenza del fotografo riesce a mettere i freni a coloro che partecipano all’evento. Conseguentemente, dal punto di vista tecnico, in questi momenti del ricevimento matrimoniale è bene che il fotografo non risulti invadente. Posizionarsi con l’armamentario fotografico a distanza ravvicinata dai nostri soggetti, sicuramente, rappresenterebbe un ostacolo alla loro spontaneità. Al contrario, utilizzare una focale lunga, posizionandosi leggermente in disparte, ci aiuterà a concentrare gli scatti sulle emozioni generate dalle espressioni del viso, dalla postura del corpo e dalla gestualità di oratori e sposi, evitando di rendere la nostra presenza all’evento eccessivamente invasiva. Restare zoomati sui nostri soggetti, permetterà, inoltre, di eliminare elementi di disturbo visuale dalla nostra immagine, sempre in agguato durante i ricevimenti, per quanto ordinati e ben organizzati essi possano risultare. Parallelamente, usare diaframmi molto aperti, consentirà di usufruire di profondità di campo ridotte, isolando il soggetto rispetto allo sfondo per aiutarci ulteriormente a pulire il fotogramma da distrazioni visuali, concentrando la nostra attenzione sul soggetto e veicolando più emozione verso l’osservatore della fotografia.
Per ogni professionista, il ricevimento matrimoniale rappresenta un ambiente piuttosto ostico per ciò che concerne la creazione di immagini pulite. Spesso, le sale che ospitano i banchetti e le feste di nozze sono, giustamente, un tumulto. Creare scatti suggestivi e allo stesso tempo ordinati, in modo da risultare adeguati all’inserimento in un album fotografico di qualità non è semplice. Sicuramente in un album fotografico di qualità non potranno essere inserite immagini di invitati intenti a masticare i loro bocconi, spesso seduti a tavoli che nel corso della giornata diventano sempre più disordinati e caotici. Lavorando nel settore della fotografia matrimoniale attraverso www.gianfrancovaldi.com, consiglio sempre a sposi e wedding planner di favorire durante i loro ricevimenti i discorsi di genitori, testimoni, amici. Riuscire a catturare l’emozione e la suggestione dei momenti in cui gli invitati tengono il loro discorsi, aiuterà in questo difficile compito, donando agli sposi ricordi indelebili del loro ricevimento e della loro giornata.