Quando si acquista un’auto, è fondamentale che sia immatricolata. Senza di ciò, non puoi circolare. Non è un però, una cosa scontata, e neppure semplice. Proprio per questo, ti aiuteremo a interfacciarci in questo modo, partendo proprio dalle basi.
Cosa vuol dire immatricolare un’auto?
Banalmente, immatricolare una vettura significa segnalare e certificare la sua presenza. È come se stessimo mettendo all’anagrafe un nuovo veicolo, proprio come si fa per i bambini. Anche se la procedura è diversa.
In questo caso, infatti, la macchina viene registrata alla Motorizzazione Civile. Qui si dovrà dire anche chi sia l’effettivo proprietario per poi inviare il tutto al Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Se il processo è andato a buon fine (ma nel 99,99% dei casi è così), la marca avrà una targa univoca – che non potrà essere per nessun motivo uguale a un’altra – con annesso libretto di circolazione.
Come posso fare domanda per immatricolare un’auto?
Durante il mese di Aprile 2020 le immatricolazioni, soprattutto quelle del noleggio a lungo termine, hanno subito un forte ribasso (fonte: Finrent.it). A fronte, però, di un incremento delle macchine elettriche. Segno di un mercato di auto che sta cambiando ed è sempre più sensibile alle tematiche ambientali.
Ma, tornando al discorso dell’immatricolazione, analizziamo caso per caso. Di solito, se acquisti un’auto da un concessionario, pagando una piccola cifra extra, non dovrai fare niente e sarà la concessionaria stessa a mettersi a disposizione.
Ciò vale sia se hai comprato un’auto nuova che a km 0. Se sarà la concessionaria a fare questo lavoro, quest’ultima invierà tutti i documenti necessario all’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile. Qualora, invece, la concessionaria non potesse aiutarti, dovrai rivolgerti presso un’agenzia regolarmente registrata. Sia che vada tu personalmente che se ne occupi la concessionaria, i documenti da consegnare sono sempre gli stessi.
Si parte, ovviamente, dai documenti personali dell’acquirente: in questo caso, fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità e il codice fiscale. Inoltre, se la residenza è diversa da quella segnata sulla carta di identità, dovrai consegnare anche la certificazione di residenza. Non dimenticare neppure il certificato di conformità, che dovrà rilasciare la casa costruttrice in modo da accertare che l’auto può circolare e rispetta le varie normative.
Come fare se me ne occupassi io della pratica di immatricolazione?
Se te ne volessi occupare tu del processo di immatricolazione, potresti imbatterti nella burocrazia e spendere, comunque, dei soldi. In un mercato dell’auto sempre più in crisi, comunque, le concessionarie, per incentivare l’acquisto delle macchine, fanno sì che il cliente sia sempre più libero. In ogni caso, la prima cosa da fare è recuperare tutti i documenti che ti abbiamo menzionato più su. Se è tutto ok, allora dovrai recarti presso lo Sportello telematico dell’Automobilista (il cosiddetto STA). A questo punto, la tua domanda – in maniera automatica – verrà inoltrata all’ACI che, a sua volta, verrà inviata alla Motorizzazione Civile della provincia di cui tu fai parte. I tempi, in questo caso, potrebbero allungarsi ma, di solito, l’attesa dura circa 3 giorni lavorativi. Se dovesse esserci qualche problema, comunque, ti verrà segnalato tutto in maniera repentina. Se, invece, dovesse essere tutto ok, avrai la tua targa e il libretto di circolazione per poter cominciare a usare la tua auto. Ricorda che, però, entro due mesi è obbligatorio iscrivere la macchina al registro PRA per il certificato di proprietà.
Quanto costa immatricolare un’auto?
Immatricolare un’auto ha i suoi costi. Questi costi, però, non sono fissi. O, meglio, alcuni lo sono (non tutti). Andiamo a vedere tutti i costi che dovrai sostenere.
Innanzitutto 27€ all’ACI, a cui vanno aggiunti 32€ per l’iscrizione al PRA (è l’imposta di bollo), poi 10,20€ di diritti al Dipartimento dei Trasporti Terrestri. No, non è tutto. Mettici anche i 32€ per l’imposta di bollo in merito al libretto di circolazione. In totale, quindi sarebbero circa 100€ di spese ‘fisse’, valide più o meno in tutta Italia. A ciò, però, vanno aggiunti altri costi.
Passiamo alle spese ‘variabili’. Quelle, cioè, che dipendono dal luogo in cui vivi. C’è, infatti, l’imposta provinciale di Trascrizione. Questa tassa dipende anche dalla macchina che sei andato ad acquistare (oltre alla provincia in cui risiedi). Infine, devi metterci il costo delle targhe. Qui varia totalmente da provincia a provincia.
In ogni caso, però, indipendentemente dal costo, di solito le persone si affidano alla concessionaria e danno semplicemente i documenti. Perché, dopo che hai speso magari 10 o 20mila euro, la cento euro in più o, comunque, anche 200 in più non fanno certo la differenza.
Piuttosto, il tempo guadagnato fa la differenza perché a imbatterti nella burocrazia sarà la concessionaria e non tu. Quindi un bel vantaggio. Poi, invece se vuoi ‘metterci’ tu le mani, dopo aver letto questa guida saprai come fare. Ovviamente, sempre burocrazia permettendo.