L’utilizzo della terra cruda, ovvero l’argilla lavorata e lasciata essiccare naturalmente, senza bisogno di essere cotta, è in continuo aumento nei paesi industrializzati. Parlando di bioedilizia questo materiale naturale ed ecosostenibile, viene utilizzato soprattutto per rifinire e completare gli involucri degli edifici. Questo ovviamente comporta grandi vantaggi per il comfort abitativo, l’ambiente e soprattutto per la salute umana. La terra cruda è un materiale antico che veniva utilizzato per costruire anche edifici imponenti, come le abitazioni della città di Shibam (Yemen). Tecnicamente è composta da argilla, che funge da legante, mescolata a materiali che ne aumentano la stabilità, come ad esempio acqua, sabbia o fibre naturali. Può essere lavorata con facilità e, soprattutto se unita ad alcuni tipi di fibre vegetali, può migliorare i propri profili prestazionali, in termini di conducibilità o resistenza meccanica. Il suo PH è neutro e compatibile con qualsiasi materiale. Il suo impiego in ambito edilizio è riconducibile alla realizzazione di tamponamenti e massetti, per intonaci e finiture, e come pannelli prefabbricati per divisori.
Perchè scegliere di utilizzare questo materiale eco-sostenibile
Per quanto riguarda la realizzazione delle finiture, la terra cruda aderisce, mediante presa di natura meccanica, su qualsiasi supporto e materiale. Anche in caso di pareti realizzate in tecnica tradizionale, quindi create con muri in leterizio o calcestruzzo (meno indicato), la terra cruda aderisce perfettamente, evitando in questo modo l’utilizzo di materiali sintetici come il cemento. Lo stesso vale in caso di intonaci esistenti e perfino su pannelli porta-intonaco. Inoltre risulta particolamente indicata, soprattutto se unita a determinati fibre naturali naturali e vegetali, per la realizzazione di intonaci così definiti igro–termici, per le loro elevate proprietà di regolazione dell’umidità. Infatti questa combinazione di materiali, presenta una maggiore resistenza alla diffusione del vapore acqueo e all’assorbimento dell’acqua.
Acquistando l’intonaco in terra cruda, l’acquirente ha la sicurezza di rendere più stabile il proprio immobile, conferendogli inerzia termica, unita ad una maggiore protezione al fuoco e alla sua diffusione, e fornendo una regolazione dell’umidità. Se l’intonaco in terra cruda viene associato a pannelli di fibre vegetali (canapa e canniccio) presenta un’ulteriore vantaggio, fornendo pareti maggiormente ventilate anche per condizioni limite, dovute all’umidità di risalita e di spinta laterale. Una delle aziende che segue il nuovo progetto di ricerca industriale “Intonaco Natura”, è la “Professione Architetto”. Grazie alla sua esperienza in campo edilizio e all’adesione al progetto, questa azienda garantisce un intonaco totalmente biodegradabile ad elevate prestazioni termotecniche. Per via all’abbondanza di materie prime, soprattutto nel bacino del Mediterraneo, vi è un contenimento degli oneri economici, così come dell’impatto ambientale.
Dunque i vantaggi della terra cruda sembrano essere molti. Innanzitutto può raggiungere prestazioni igro–termiche elevate, anche in funzione delle fibre vegetali che vengono utilizzate in associazione. In questo modo le murature in terra cruda possono diventare dei validi alleati nel fornire isolamento interno e come accumulatori di calore.
La terra argillosa, con cui costituire la miscela base dell’intonaco in terra cruda, è reperibile in qualsiasi appezzamento di terra. Grazie alla sua disponibilità sul territorio, il costo del trasporto del materiale risulta quindi essere ridotto e in alcuni casi perfino nullo. Costruire in terra cruda risulta essere più facile grazie alla grande maneggevolezza di questo materiale e alle tecniche semplici, tanto che si prestano molto bene anche all’autocostruzione.
Reperire i materiali, miscelarli e lavorare la terra cruda, non comporta assolutamente alcun rischio per la salute, riducendo così l’inalazione di polveri sottili sintetiche, come ad esempio quelle del cemento.
Infine lo smaltimento non crea alcun problema, visto che il materiale può essere rimesso in natura e non rappresenta in sé un rifiuto.
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