Il recente rilascio del Decreto Rilancio ha portato con sé un’attenzione particolare rispetto ai temi dell’efficienza energetica delle case italiane. Non a caso già molti parlano di super ecobonus. Questa detrazione del 110% è prevista per gli interventi migliorativi sull’efficienza energetica degli edifici. Questo ovviamente è strettamente legato al concetto di classe energetica. Ma come è la situazione delle case italiane rispetto alla classe energetica?
Ce ne parla l’azienda ABC Costruzioni, esperta nella costruzione di case prefabbricate, ci farà una panoramica a riguardo.
Dal 2013 esiste in Italia, l’obbligo di presentazione per tutti gli edifici della nuova certificazione energetica chiamata APE (Attestato di Prestazione Energetica). La certificazione energetica fa capo ad una scala di valori in cui l’efficienza massima è rappresentata dalla classe A ed una classe minima rappresentata dalla classe G. Nel 2013, in Italia il 56% degli edifici era caratterizza da una classe energetica G ovvero la classe che caratterizza gli edifici con la peggior efficienza energetica. Per contro la classe migliore, ovvero quella che definisce gli edifici con le migliori prestazioni, la classe A, caratterizzava solo il 2% delle abitazioni.
Negli ultimi anni sono stati molti gli investimenti avviati in fatto di riqualificazione energetica, al fine di ridurre gli sprechi di energia e rendere gli edifici ed in particolare le abitazioni più efficienti. Nonostante gli sforzi fatti la situazione è ancora molto sconfortante. Gli edifici con le migliori prestazioni energetiche, ovvero caratterizzati dalle classi A+, A e B sono solo una piccola parte. Questo significa che la maggior parte degli appartamenti ha una classe energetica che denota un’alta inefficienza. In particolare il 72% dei monolocali ha una classe energetica G, percentuale che scende al 57% nel caso delle villette. Questo è dovuto al fatto che la maggior parte delle abitazioni italiane (circa il 75%) ha più di 40 anni. È chiaro che ci troviamo di fronte ad edifici che sono stati costruiti quando il tema dell’efficienza energetica non era affatto sentito.
La conoscenza stessa dell’APE è molto limitata, e viene per lo più considerata come un’ulteriore spesa a carico di chi compra o vende un immobile. Sicuramente la normativa deve essere migliorata. Sicuramente la presenza di incentivi è un buon segno in questo senso. Tuttavia il54% di chi compra o vende un immobile non è in grado di valutare le prestazioni energetiche dell’immobile considerato. Ad oggi gli immobili con classi energetiche A+, A e B coprono una percentuale compresa tra il 7 ed il 13% del totale delle case compravendute.
Le detrazioni
Fino ad oggi è possibile migliorare l’efficienza energetica degli edifici grazie all’ecobonus del 65%. Da luglio 2020 sarà possibile valutare e richiedere il cosiddetto “super ecobonus” del 110% avviato in concomitanza con il Decreto Rilancio, ma che ha regole di accesso all’inventivo decisamente più rigide rispetto alla precedente detrazione e che riguarda nello specifico la realizzazione di cappotti termici e l’installazione di caldaie a condensazione.
Gli interventi più efficaci
Attualmente tra gli interventi più efficaci rispetto all’efficientamento delle prestazioni energetiche di casa sono:
- La realizzazione di cappotti termici
- L’installazione di caldaie a condensazione
- L’installazione di pompe di calore
- La sostituzione dei vecchi infissi con nuovi infissi termoisolanti
In generale la costruzione di una nuova casa, consente di ottenere fin da subito le migliori prestazioni energetiche, in quanto fin da subito è possibile prendere in considerazione i migliori materiali e tecniche costruttive al fine di evitare dispersioni di calore dalle pareti o la formazione di fastidiosi ponti termici.
Per quanto riguarda le case in cemento armato sopra citate, quelle di nuova generazione garantiscono una classe energetica A4. Il cemento armato può inoltre essere usato anche per l’isolamento di edifici già esistenti.