È questo l’assunto di partenza su cui si è ragionato nel 58° Simposio AFI (Associazione Farmaceutici Industria) svoltosi a giugno 2018. L’obiettivo è quello di ripensare la “governance farmaceutica”, che veda il farmaco come parte di un processo il cui fine è la sostenibilità della spesa farmaceutica e l’innovazione in ambito sanitario. Non si può considerare più il farmaco come un semplice prodotto.
Per questo, durante il Simposio, si è ragionato del farmaco in un’ottica di processi aziendali, ovvero in termini di perdite e profitto, attraverso l’analisi di costi e ricavi.
Alla sessione plenaria “Per una nuova governance farmaceutica in Italia” hanno partecipato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, in qualità di moderatore, il vicepresidente AFI, Giorgio Bruno, il presidente Assogenerici, Enrique Häusermann, il presidente di Italfarmaco Francesco De Santis, e, infine, Francesco Saverio Mennini, professore di Economia Sanitaria, CEIS, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
Si parte dunque dal bisogno sempre più crescente, specie negli ultimi anni, di cure, sicurezza, welfare, crescita, lavoro e sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La sfida farmaceutica diventa quindi la sostenibilità e l’innovazione, sia in ambito sanitario sia in ambito di ricerca e produzione farmaceutica.
Vediamo nel dettaglio alcuni dati economici che favoriscono e sottoendono un cambiamento del modo di pensare della governance del farmaco.
- La produzione farmaceutica negli ultimi 8 anni è aumentata del 20%
- Le esportazioni di conseguenza sono aumentate del 77% (dati Farmindustria)
- L’Italia è seconda solo alla Germania in termini di fatturato produttivo. La nostra crescita è del 6% l’anno contro il 2% tedesco.
- La quota di mercato destinato alla ricerca scientifica è aumentata notevolmente in Italia negli ultimi 3 anni (+15% rispetto alla media europea).
- La produzione dei farmaci generici è in aumento. L’obiettivo è quello di incrementare anche l’export degli stessi, così come sta avvenendo per il farmaco brand.
- La spesa pubblica farmaceutica è cresciuta negli ultimi 6 anni raggiungendo i 19 miliardi.
- La popolazione è cresciuta, soprattutto quella over 65.
- L’inflazione è aumentata.
- L’innovazione e la ricerca comportano sempre nuovi investimenti e nuovi costi.
All’interno di uno scenario così complesso, è bene considerare il farmaco all’interno di tutto il processo, piuttosto che come un semplice prodotto. Se da un lato si considera l’aumento del costo del farmaco somministrato, dall’altro l’aumentata efficacia dello stesso ha fatto diminuire i costi di gestione del paziente, degli eventi avversi, ecc.
Qual è dunque la ricetta da applicare alla nuova Governance, secondo gli esperti del Simposio AFI?
- Riallocare le risorse risparmiate (magari attraverso l’introduzione dei generici) nella ricerca farmaceutica e nell’innovazione.
- Gestire diversamente il tetto della farmaceutica non più rapportandolo in modo diretto alla spesa sanitaria.
- Produrre più dati a supporto della valutazione delle patologie, sia dal punto di vista epidemiologico che dal punto di vista economico-finanziario.
- Informare decisori e governo sui costi-opportunità dell’introduzione di un nuovo farmaco.
- Presentare correttamente i dati di cui si è in possesso.
- Aumentare la comunicazione tra gli stakeholders.
- Progettare su base quinquennale e non annuale.
Fonte: Notiziario Chimico Farmaceutico.