Quando si parla di primo soccorso pediatrico è opportuno distinguerlo dal pronto soccorso, due termini che vengono erroneamente utilizzati come sinonimi ma che hanno significati profondamente diversi. Il primo soccorso è l’insieme di tutte le tecniche finalizzate a ristabilire i parametri vitali del paziente in attesa di personale qualificato. Il pronto soccorso è invece l’infrastruttura presente negli ospedali per fornire una primaria assistenza ai pazienti.
Il primo soccorso pediatrico a sua volta si differenzia dal primo soccorso “tradizionale”. I bambini infatti richiedono un’attenzione ancora maggiore rispetto agli adulti e gli interventi variano anche a seconda dell’età. Le tipologie di manovre si differenziano tra infanti (da 0 ad un anno di età) e bambini (da 1 anno fino alla pubertà).
Life Academy che propone corsi di primo soccorso ad Udine, con un occhio di riguardo ai bambini, ci dirà di più sull’argomento.
Gli aspetti psicologici da considerare
Quando bisogna effettuare interventi di primo soccorso è di fondamentale importanza considerare anche l’aspetto psicologico, soprattutto quando si tratta di bambini. Per i lattanti è necessario trovare un “modus operandi” per tranquillizzare i genitori, che possono risultare particolarmente turbati. In questi casi bisogna infondere tranquillità e serenità, evitando che i genitori possano farsi prendere dal panico. Se non sono troppo scossi emotivamente, è consigliabile affidare piccoli e semplici compiti ai genitori per distrarli un po’ e farli sentire utili.
I bambini più grandi hanno una percezione più completa di quello che sta succedendo, quindi è necessario porsi al loro livello ed apparire ai loro occhi come un amico che vuole aiutare e non una minaccia. Bisogna metterli a proprio agio, facendo capire che quello che sta succedendo non è colpa loro. Durante gli interventi è opportuno avere un adulto come testimone poiché mettere le mani sui bambini, soprattutto su parti intime, è sempre un’operazione piuttosto delicata.
Le principali operazioni di primo soccorso pediatrico
Chi non ha le giuste competenze non deve improvvisarsi dottore di primo soccorso pediatrico, tuttavia è importante conoscere quali sono le manovre più importanti per salvare le vite di bambini o evitare pericolosi danni.
Innanzitutto è necessario procedere con una valutazione primaria pediatrica, in cui si analizzano le fasi che differiscono dalla valutazione primaria di un paziente adulto. Si passa poi ad una valutazione dello stato di coscienza: si chiama il soggetto senza scuoterlo, si pizzica leggermente il trapezio e negli infanti si pizzicano leggermente i piedi. C’è poi la valutazione del respiro e, nel caso di infanti, bisogna mettere la testa in posizione neutra senza iperstenderla.
Se bisogna allontanarsi per chiamare il 112, è necessario fare sul paziente un minuto di rianimazione cardiopolmonare. Nei bambini è necessario fare 5 insufflazioni e tre cicli di 15:2. Gli infanti invece non devono essere persi d’occhio e bisogna procedere alla rianimazione pediatrica mentre si chiama il 112.
Secondo la P.L.S. (Posizione Laterale di Sicurezza) l’infante deve essere messo su un fianco con un sostegno dietro la schiena per mantenere la posizione.
Il processo di ventilazione sui bambini cambia radicalmente rispetto agli adulti. In ambito pediatrico il bambino viene considerato come un paziente incosciente e che non respira sempre per cause di natura asfittica. Si inizia quindi con le 5 ventilazioni e successivamente col normale 15:2.
Nelle operazioni di ventilazione sull’infante è necessario: mantenere la testa in posizione neutra; ventilare bocca e naso; usare appositi palloni pediatrici di rianimazione; insufflare con la massima attenzione per evitare danni ai polmoni, bloccando l’operazione appena il torace si solleva.
Nei bambini sono richiesti più o meno gli stessi procedimenti: usare palloni di rianimazione pediatrici specifici e insufflare cautamente, bloccando l’operazione quando il torace comincia a sollevarsi.
La prevenzione è fondamentale anche quando si parla di alimentazione. Non sono rari i casi di soffocamento infantile causati da pezzi di cibo troppo grandi o tagliati male. La sorveglianza di un adulto è quindi fondamentale durante i pasti e gli alimenti vanno tagliati con attenzione per evitare ogni pericolo.