Aprire un b&b: consigli utili

In un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, avere un’entrata extra può rappresentare una vera e propria ancora di salvezza.

Per chi possiede una seconda casa in una località turistica, trasformare quest’ipotesi in realtà non è poi così difficile.

È infatti possibile destinare queste proprietà ad attività ricettive extra-alberghiere, garantendosi in tal modo un reddito in più.

Tuttavia, non tutti sono disposti ad assumersi la responsabilità che comporta la gestione di strutture come un Bed&Breakfast o un affittacamere, per i quali la normativa prevede anche l’obbligo di somministrare cibi e bevande.

Ecco allora la soluzione ideale per chi desidera integrare il proprio reddito con un’attività di questo tipo, senza però dover dedicare troppo tempo agli ospiti: il b&b.

 

Che cos’è una casa vacanze?

 

Stando a quanto stabilito dalla normativa vigente, il b&b è un immobile arredato che, nei vari periodi dell’anno, viene destinato all’affitto ai turisti per un lasso di tempo non superiore ai 90 giorni consecutivi.

Inoltre, si specifica che il b&b può essere gestito in forma imprenditoriale o non imprenditoriale.

 

Gestione non imprenditoriale di un b&b

 

Può essere esercitata da quei privati che dispongono di massimo tre unità abitative e che non sono organizzati in forma di impresa.

Se si sceglie di aprire una un bed and breakfast e di gestirlo in questo modo, non è necessario aprire la Partita IVA: sarà sufficiente la Dichiarazione Sostitutiva dell’Atto di Notorietà, il cui modulo cartaceo è scaricabile dai siti internet dei vari Comuni italiani.

Inoltre, la regolamentazione dell’affitto viene di volta in volta lasciata alla libera contrattazione fra le parti.

 

Gestione imprenditoriale di un bed and breakfast

 

Gestire un bed and breakfastSi tratta di un tipo di gestione non occasionale e organizzata che riguarda tre o più immobili.

In questo caso, per l’apertura del b&b sono richiesti dei precisi adempimenti:

  • la presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività;
  • l’apertura della Partita IVA;
  • l’iscrizione al registro delle imprese;
  • la presentazione di una dichiarazione che contenga la certificazione dei requisiti strutturali, igienico-sanitari e di sicurezza previsti per l’immobile dalla normativa, nonché l’indicazione del numero di camere e posti letto, dei prezzi e del periodo di apertura.

Ad ogni modo, per dettagli più specifici è bene consultare le apposite Leggi Regionali che disciplinano l’apertura e la gestione b&b e di altre attività ricettive di questo tipo.

 

Come comportarsi dal punto di vista fiscale

 

Nel momento in cui avviene il pagamento, è obbligatorio rilasciare una ricevuta non fiscale contenente il numero progressivo, la data, il luogo di emissione e i dati dell’intestatario.

La ricevuta deve inoltre essere emessa in duplice copia, e nel caso l’importo pagato superi i 77,47 euro è necessario apporvi una marca da bollo del valore di 2 euro.

 

Le norme di sicurezza da rispettare

 

La normativa vigente stabilisce precise norme sulla denuncia della presenza degli ospiti nelle strutture ricettive.

Se l’ospite è di cittadinanza italiana o risulta cittadino di uno dei Paesi dell’UE e soggiorna per un massimo di 30 giorni non è necessario denunciare la sua presenza alle Autorità di Pubblica Sicurezza.

Se invece l’ospite è cittadino di un Paese non appartenente all’Unione Europea, è apolide o è cittadino italiano e soggiorna per più di 30 giorni, è obbligatorio denunciarne la presenza.

Se il bed and breakfast è gestito secondo il regime imprenditoriale, vi è l’obbligo di segnalare telematicamente tutte le presenze attraverso il Servizio Alloggiati Web.

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